Latina s’è desta con la Nazionale Under 21

Domenico Ippoliti

Che la festa del Francioni sia di buon auspicio per il futuro, senza dover attendere altri 31 anni

E’ stata una festa. Per i tanti bambini delle scuole calcio della provincia. Per i tanti personaggi politici riavvistati in tribuna d’onore. Per l’intero movimento sportivo pontino, tornato a rivivere un evento di portata internazionale a 31 anni di distanza dall’ultima apparizione della Nazionale. E anche per gli azzurrini, riusciti a passeggiare sui volenterosi avversari sanmarinesi dopo qualche affanno iniziale e arrivati con un sonoro 7-0 a porre una seria ipoteca sulla qualificazione ai prossimi Europei Under 21. Al Francioni c’erano oltre tremila persone ad assistere alla partita. Ne potevano entrare di più, ma la Uefa non ha voluto correre rischi per il maltempo e ha preso atto della mancata omologazione di parte dell’impianto per le manifestazioni internazionali. In compenso sulla gradinata era posizionato un enorme Tricolore, buono anche per riempire quello scomodo vuoto ripreso dalle telecamere Rai.

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Al resto hanno pensato le emozioni uniche dell’Inno d’Italia, i guizzi di sicuri futuri protagonisti del calcio nazionale e le urla dei piccoli tifosi che reclamavano le maglie dei loro beniamini. Latina si è animata per gli azzurrini e ha riprovato quella sensazione unica e splendida che risponde ad un solo nome: spirito d’appartenenza. L’auspicio è che non vada tutto perduto e che non si debba attendere altri 31 anni per vivere quella gioia. In pochi lo sanno, ma si può tifare e ci si può emozionare anche riscoprendo l’appartenenza al proprio colore. A patto che ci siano impianti sportivi, progetti seri e altri fondamentali presupposti in grado di accogliere la passione e farla crescere.

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Anni fa nella redazione de "La Piazza", un signore distinto dal fare cordiale mi disse: "Ippò, tu scrivi bene. Però non parlare solo di sport!" Quel signore si chiamava Antonio Pennacchi. Da quel giorno provo a dargli retta. Forse.
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