EKD: Diabolik ed Eva Kant – Tra Seduzione e Inganno nella Mostra di Ventotene

Redazione

Da agosto a settembre all’Hotel Lo Smeraldo, la mostra di Carmine Cerbone, curata da Claudio Futmani

VENTOTENE – Il primo novembre 1962, le sorelle Angela e Luciana Giussani diedero vita a due personaggi che rivoluzionarono il fumetto nero italiano: Diabolik ed Eva Kant. A sessant’anni dalla pubblicazione del primo numero, Carmine Cerbone rende omaggio a questi iconici protagonisti con una serie di dipinti ad olio su tela, catturando i loro primi piani e il legame indissolubile che li unisce, fatto di passione e pericolo.

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L’amore che va di pari passo con la morte ha reso Diabolik ed Eva Kant irresistibili ai lettori. Questi personaggi, inizialmente creati per intrattenere i pendolari con storie misteriose e avvincenti, ricordano i protagonisti dei romanzi d’appendice francesi come Fantomas e Arsenio Lupin.

Nelle opere di Carmine Cerbone, l’attenzione è posta sugli occhi dei protagonisti, specchio e arma di seduzione e inganno, che rivelano i loro piani machiavellici celati dietro una bellezza ipnotica. La seduzione, dal latino “se-ducere” (condurre fuori dal retto cammino), è l’arte sottile che distingue Diabolik ed Eva Kant dagli eroi e supereroi tradizionali. Non attraggono i lettori con le loro azioni, spesso moralmente discutibili, ma con il loro carisma intrinseco che si riflette negli occhi.

In un mondo di inganni e identità nascoste, l’attrazione sessuale e l’intesa psicologica tra Diabolik ed Eva rappresentano l’unica verità delle loro vite, rendendoli più tangibili e credibili rispetto a molti personaggi di finzione della letteratura di genere.

La mostra di Carmine Cerbone, attraverso i suoi dipinti ad olio, esplora il significato profondo di queste due icone mediatiche. Diabolik ed Eva Kant, sebbene personaggi di fantasia, sono diventati simboli eterni, reinterpretati dall’artista nel contesto delle correnti sociali e culturali.

Nel 1974, Diabolik ed Eva Kant si schierarono contro il referendum per l’abrogazione dell’aborto; nel 2000, Diabolik fu testimonial di una campagna contro l’abbandono dei cani; nel 2007, il fumetto affrontò il tema dell’omosessualità. Questi personaggi si adattano al mondo circostante, dimostrando che il fumetto ha una “vita” propria, evolvendosi e integrandosi nella società.

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