Il “Calcio spezzatino” ha vinto ancora

Domenico Ippoliti

Sono lontani quei tempi in cui si ascoltavano le partite alla radio, aspettando poi le 18 per ammirare Paolo Valenti e la sua allegra brigata di Novantesimo Minuto. Sono lontani i tempi del calcio la domenica pomeriggio. Ora comandano a tutti i livelli del pallone professionistico Sky e i diritti televisivi, infischiandosene delle esigenze dei tifosi, dei loro orari di lavoro, dei tempi necessari per le loro trasferte. Il problema è stato più volte evidenziato, e sistematicamente ignorato, ai livelli più alti dello sport nazionale per eccellenza.

Non è da meno, però, la mole di disagi avvertita anche in serie C. Disagi che relegano i sostenitori all’ultimo gradino di una scala diventata terribilmente ripida. Ormai quella sfera di cuoio è roba per sponsor e telecamere, non certo per quegli sventurati spettatori che hanno ancora voglia di stare dietro undici tizi in pantaloncini e maglietta.

Basta guardare la definizione di date e orari dei primi 7 turni appena pubblicata dalla Lega Pro per il “Campionato della Gente”. Il Latina, per il quarto anno consecutivo ai nastri di partenza in questa competizione professionistica, vedrà ulteriormente ridotta la risposta di pubblico, già di per sé deficitaria.

Il debutto vedrà infatti i nerazzurri impegnati in casa ma nell’anticipo del venerdì sera: contro la Casertana al Francioni si giocherà infatti il 23 agosto alle 20.45. Di venerdì sera anche il secondo impegno a Taranto, il 30 agosto, mentre la terza giornata in casa della Turris si giocherà sabato 7 settembre, sempre alle 20.45. Orario identico per la quarta giornata, al Francioni contro il Foggia, ma nella data di lunedì 16 settembre. I sei turni iniziali si disputeranno sempre alle 20.45 e mai di domenica. Gli ottimisti penseranno ad un vantaggio rispetto agli eventuali residui di calura estiva. Noi ci rassegneremo all’ennesimo trionfo del “Calcio spezzatino”, vissuto comodamente in poltrona e tristemente lontano dagli spalti.

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Anni fa nella redazione de "La Piazza", un signore distinto dal fare cordiale mi disse: "Ippò, tu scrivi bene. Però non parlare solo di sport!" Quel signore si chiamava Antonio Pennacchi. Da quel giorno provo a dargli retta. Forse.
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