Un CR Lazio più dinamico e moderno: la ricetta di Giacomo Tramati

Domenico Ippoliti

Iniziata la corsa alla presidenza del Comitato Regionale LND. Intervista ad un nome emergente tra i candidati, con trascorsi da calciatore, allenatore e dirigente.  

Per il Comitato Regionale LND Lazio si avvicina un appuntamento importante: le elezioni per la Presidenza. Ha annunciato ufficialmente la sua candidatura Giacomo Tramati, figura emergente che fa dei suoi trascorsi la sua vera forza. Tramati è stato infatti calciatore, allenatore e dirigente, fino a ricoprire incarichi federali nella Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale Figc del Lazio. 

Cosa intende cambiare del Cr Lazio se sarà eletto? Quali sono a suo dire le attuali lacune da colmare?

“Il rilancio del movimento calcistico laziale deve passare attraverso un comitato più moderno e dinamico, più efficiente e vicino alle Società. Ci impegneremo a far recuperare parte dei costi e degli investimenti sostenuti dalle società sportive per le prime squadre nel periodo pandemico. Proseguiremo con uno studio approfondito del bilancio e di tutte le sue voci al fine di creare un fondo di emergenza per le società in difficoltà. Vogliamo affiancare le società nei processi di marketing, nell’impiantistica e nelle opportunità di accesso a fondi e agevolazioni attraverso la creazione di un osservatorio e di dipartimenti dedicati. Investiremo sulla formazione e sull’aggiornamento dei dirigenti e degli allenatori con l’implementazione di una nuova piattaforma integrata e-Learning, in versione totalmente digitale con didattica autonoma. Indirizzeremo il concetto di merito dentro e fuori dal campo istituendo un sistema di premi per le società meritevoli, che terrà conto dei risultati sul campo e del lavoro coi giovani nel percorso dal SGS verso il dilettantismo. Ripenseremo i format dei campionati e introdurremo i Playoff per portare maggiore interesse e appetibilità. Rivedremo anche i criteri delle composizioni dei gironi, dove il principio della viciniorietà tra le società diverrà centrale per il contenimento dei costi delle trasferte”

Si è definito un “uomo di campo”, abituato ad un contatto diretto con le molteplici realtà. Che idea si è fatto dei vari ambiti, dalle prime squadre al femminile, dal calcio a 5 ai settori giovanili?

Ho dedicato tutta la mia vita al calcio, crescendo e imparando a conoscerlo da dentro. Da calciatore, da allenatore e da dirigente, fino ai miei più recenti incarichi in FIGC, ho avuto il privilegio di apprezzarlo e analizzarlo da tutte le prospettive ma soprattutto di confrontarmi da vicino con le problematiche che le Società dilettantistiche affrontano quotidianamente. Per il calcio femminile vogliamo promuovere uno sviluppo più strutturato e sostenibile, aumentando le opportunità di crescita e visibilità per le giocatrici e le società, rafforzando il sostegno alle squadre e incentivando la partecipazione femminile a tutti i livelli, sia nei campionati che nelle iniziative di promozione sportiva. Il calcio a cinque sta attraversando uno stato di profonda e pericolosa crisi. Tra le iniziative in favore del futsal riconosceremo la gratuità dei diritti di iscrizione per tutte le prime squadre e per i primi 5 tesserati. Servono impianti all’avanguardia, nuovi o riqualificati.

In provincia di Latina si è alle prese da tempo con svariate criticità, a partire dall’impiantistica. Come pensa di intervenire su questa e altre problematiche tipicamente “pontine”?

Partiamo col dire che quello degli impianti è un problema diffuso. Molti sono non funzionanti e obsoleti. Pochi, fatiscenti e inefficienti. Sappiamo che uno degli scogli principali è la burocrazia. Le procedure per ottenere i permessi necessari alla ristrutturazione o alla costruzione di nuove strutture sono sempre complesse e lunghe. Questo scoraggia gli investimenti privati e rallenta l’implementazione di progetti innovativi. Inoltre, le competenze sono frammentate tra comuni e regioni, creando ulteriori difficoltà nella gestione delle risorse. Serve maggiore collaborazione con le amministrazioni locali. Anche per Latina e provincia uno dei nodi è quello di riuscire a garantire ai soggetti privati un progetto di finanza con un piano economico e finanziario che consenta il giusto rientro economico dell’investimento, con una durata della concessione che sia pluridecennale e non circoscritta a rinnovi annuali.

Tra le sue priorità ha indicato la necessità di lavorare “insieme”. Ci spiega come possa essere fattibile un simile proposito?

Con un programma espressione del coinvolgimento e della partecipazione di tantissime società del Lazio. Da due anni lavoro a questo progetto, ascoltando problemi e raccogliendo proposte di centinaia di realtà in tutte le cinque province laziali. È da qui che ho deciso di iniziare questo cammino: unendo tutte le nostre idee ed esperienze, partendo dall’ascolto delle esigenze e delle proposte di tutti.

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Anni fa nella redazione de "La Piazza", un signore distinto dal fare cordiale mi disse: "Ippò, tu scrivi bene. Però non parlare solo di sport!" Quel signore si chiamava Antonio Pennacchi. Da quel giorno provo a dargli retta. Forse.
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