Le ultime gare hanno evidenziato le tante lacune nerazzurre, ma attenzione ai movimenti in uscita.
Non facciamo gol neanche con le mani! Frase colorita, seppur depurata dallo slang latinense, ma estremamente utile a descrivere e riassumere le tante mancanze del Latina Calcio. Dopo la sciagurata parentesi Padalino, mister Boscaglia ha iniziato a ricostruire aggiungendo pezzetto dopo pezzetto, sta sistemando la fase difensiva, sta proteggendo i suoi dalle critiche elogiando il loro impegno e sta trasmettendo qualche prezioso concetto allo sviluppo della manovra. Per arrivare in porta, però, il tecnico di Gela non dispone di attaccanti degni di nota e neanche di gente dalle idee chiare e dalle gambe fresche in grado di sfornare assist e giocate decisive. Lo si è visto contro l’organizzatissimo Monopoli ed è stato ancora più evidente con i ragazzini della Juventus Next Gen, quasi increduli nel conservare immacolata la loro porta. Se intende restare tra i professionisti, il Latina a gennaio deve assicurarsi un centravanti vero, perché gli attuali “cecchini” sanno fare movimento ma hanno con l’area di rigore la stessa confidenza che ha Superman con la criptonite. Servirebbero, a dire il vero, anche degli esterni affidabili e delle alternative tra gli under che non appartengano solo alla difesa.
L’organico attuale, in parole povere, non basterà. Bisognerà potenziarlo aggiungendo i tasselli giusti, ma con una precisione chirurgica e senza mosse avventate, in particolare in uscita. Soprattutto se dovesse concretizzarsi l’ipotesi del “bisogno di fare cassa” per finanziare i nuovi innesti. Le rivoluzioni non ci piacciono, per un semplice motivo: non hanno mai portato risultati immediati e il più delle volte, a tutti i livelli, hanno creato solo confusione e perdita d’identità e compattezza da parte del gruppo.