Per rendere meno logorante la quotidianità fioriscono i circoli per le attività serali.
Cresce in fretta la città di Littoria. Da centro rurale a provincia in soli due anni e allora bisogna adeguarsi e guardare in faccia alla realtà con sempre più rinnovato entusiasmo. Quello che in primis era solo un centro di riferimento inizia, immediatamente, ad avere in sé anche una serie di servizi con annessi e connessi. Dopo il primo importante passo della <costrizione> ai dipendenti pubblici a risiedere nel capoluogo per non lasciare incustodita di notte la città ma, soprattutto, per dare una spinta all’incremento demografico con i primi cittadini nati in loco ecco la necessità delle prime scuole, ma soprattutto il bisogno di rendere meno faticosa e logorante la giornata di lavoro. Già dal 1925 in tutto il territorio nazionale esisteva una sorta di <nazionalizzazione> del tempo libero ma dal 1927 e il 39 quello che prima era un ente di assistenza diventa prepotentemente un <movimento> che vigila sull’organizzazione del tempo libero.
Littoria fa bella mostra di sé con un edificio imponente a lato del palazzo comunale. Opera stupenda dove anche oggi il tempo sembra non essersi mai fermato. Un primo assaggio di quello che avrebbe prodotto il dopolavoro arriva il 1 ottobre 1933 quando il Gruppo Fiat porta in piazza San Marco la sua banda di rappresentanza e il suo gruppo sportivo. Da quel giorno le autorità di Littoria accelerarono i tempi e con l’arrivo, il 1 ottobre 1936, di Mario Desiato un ragazzo romano di soli 17 (diciassette anni) destinato a diventare subito uno dei massimi responsabili della città, i circoli lavoratoristici si potenziarono in ogni borgo. Biliardo, sala carte e pedana per le bocce erano indispensabili in ogni circolo per il relax serale e festivo ma proprio grazie a Desiato vennero subito introdotti quelli che potremmo definire semplicemente Servizi Sociali.
Tre i cardini: Istruzione che comprendeva Cultura Fascista e Formazione professionale- Educazione Fisica alla quale si riallacciavano sport e turismo – Infine quella di élite chiamata Artistica alla quale partecipavano gli amanti della filodrammatica, della musica, cinema, radio e folklore. E proprio quest’ultima branchia portò a sfilare in piazza San Marco il 18 dicembre 1934 (giorno dell’inaugurazione della Provincia) numerosi cittadini con i costumi tradizionali di provenienza. Un autentico trampolino di lancio per una città che stava bruciando le tappe.