Il 1939 fa segnare una brusca frenata per la Città. Colpa dei venti di guerra.
Littoria regina, per popolarità, negli anni trenta subisce improvvisamente nel ’39 una brusca frenata. In ogni settore sembra esserci qualcosa di diverso: pochi i politici, anche stranieri, in visita alla città, poche le manifestazioni e, soprattutto, solo rare incursioni nel territorio dell’Istituto Luce. Che succede? Al momento in pochi se ne rendono conto ma i venti di guerra cominciano a sibilare ed ecco, allora, che tutto si spiega. Addirittura sono deboli le iniziative per l’anniversario della città: le famiglie sono scosse, in molte sono ancora vive le ferite del contributo dato alle iniziative militari, di qualche anno prima, in Spagna e Africa. Le notizie non sono confortanti, anzi allarmistiche: molti giovani temono di essere richiamati alle armi da un momento all’altro. Nelle famiglie rurali si teme di non poter disporre, oltre alla presenza dei propri cari, anche della forza lavorativa necessaria per mandare avanti i poderi. Inizia la crisi. Il Regime cerca, a modo suo, di dare le opportune assicurazioni ma va da sé che siamo prossimi all’ingresso in guerra con la prospettiva che proprio la ex palude possa diventare un punto strategico per le operazioni militari. In tal senso nel mirino va subito la <Trasmittente> del Villaggio che potenzia le proprie strutture tecniche e chiama a sé gli <avieri scelti> pronti al controllo delle prime schermaglie. Le <Casermette> di Borgo Piave, la <Trasmittente> e l’aeroporto formano, così, un triangolo importante per l’ingresso della nazione nel secondo conflitto mondiale. E mentre gli avieri si preparano, studiando i nuovi sistemi di volo e loro controlli, in città, per ovviare alla mancata festa del settimo anniversario dalla fondazione, ecco che il Regime propone un battaglione della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale che mostra la propria imponenza con una manifestazione immortalata dalla celluloide della <Unione cinematografica educativa>. E’ l’ultimo atto importante per una città cresciuta, forse, troppo in fretta e che ora deve fare i conti con un evento bellico che, purtroppo come conferma la storia, stravolgerà tutto.