Scravaglieri ha restituito verve (e gol), Zacchi è una certezza. Poi c’è il “veterano” Ercolano insieme a… tante incognite.
Mettiamoci l’anima in pace, il minutaggio prima di tutto. Il Latina non può e non vuole fare a meno dei suoi under, perché la Lega paga bene in cambio del loro impiego e perché i “senatori” non sono poi così numerosi e così affidabili. Lo si è visto con il pareggio strappato al Benevento a furia di correre e lottare, nel segno di quel ritrovato spirito di sacrificio che ora ci piacerebbe ricominciare ad ammirare anche lontano dal Francioni.
Contro le “streghe” è salito in cattedra Scravaglieri, un 19enne al ritorno tra i titolari dopo mesi di stop per un brutto infortunio. Il ragazzo piaceva a Fontana, che lo aveva lanciato, piaceva a Padalino e ora sta piacendo anche a Boscaglia. Tanto da guadagnarsi, speriamo, un posto fisso tra gli undici di partenza. Non solo per il gol che è valso un punto d’oro sabato scorso, ma anche per il dinamismo e la personalità messi in campo contro un avversario difficile. Il baby mediano è dunque una certezza, al pari del “veterano” Ercolano e al pari di Zacchi. Ormai le parate di quest’ultimo non fanno più notizia, il portierino è cresciuto tanto quest’anno e dal prossimo avrà tutte le carte in regola per affermarsi nel calcio che conta con la maglia del Sassuolo, sua società di appartenenza. Le incognite relative ai giovani sono altre e riguardano il reparto difensivo, orfano di Di Renzo giustamente spedito verso lidi più prestigiosi: Motolese e Marenco danno ancora l’idea di essere “acerbi” per la categoria, mentre i lungodegenti Cortinovis e Serbouti sono diventati ormai dei lontani ricordi. Il guaio è rappresentato dalla mancanza di alternative, fatta eccezione per le risorse derivanti dal settore giovanile. Gli under validi ci sono, insomma, ma sono contati. Per la rincorsa verso la salvezza toccherà farceli bastare.