La vittoriosa prova di sacrificio offerta contro la Cavese non illuda: con Giugliano e Benevento sarà dura.
Ha lottato e rischiato a non finire, portando a casa tre punti di vitale importanza. Il Latina si è imposto di misura sulla Cavese grazie allo spirito di sacrificio di ogni suo componente e grazie ad una ritrovata compattezza in termini di impegno e personalità. Quella rigenerante vittoria, però, non deve illudere: per l’intera ripresa la squadra ha subito terribilmente i metelliani, mettendo in mostra tutti i limiti di tenuta di diversi suoi interpreti e le solite lacune in fase di realizzazione e nella costruzione della manovra.
C’è poi il calendario a frenare gli entusiasmi invitando alla massima cautela: si riparte dalla difficile trasferta di Giugliano, nella tana di una formazione in piena zona playoff; si prosegue con l’impegno casalingo con il Benevento, affamato di punti per tenere il passo dell’Avellino e di altre pretendenti alla vetta. Sollecitiamo prudenza, dunque, ma senza fasciarci la testa prematuramente. Anche perché, al di là della ritrovata verve, dei dati incoraggianti ci sono ed è su quelli che dovrà fare leva mister Boscaglia. Innanzitutto il ritorno di Di Livio e Riccardi, tasselli irrinunciabili per la corsa alla salvezza. E poi la vena ritrovata di Improta, a tratti travolgente nell’ultimo match e lucido e guizzante come ai tempi d’oro. Al resto dovranno pensare i senatori, a partire da quel Rapisarda che sembra una sorta di Kyle Walker in salsa pontina.