La reazione offerta contro la baby Juventus fa ben sperare, ma il calendario ed i soliti difetti non aiutano.
Se la Juventus dei baby avesse mostrato un pizzico di malizia in più, rinunciando alla spudorata intraprendenza ostentata nonostante l’inferiorità numerica, staremmo parlando probabilmente di un altro risultato e, soprattutto, di un’altra classifica decisamente drammatica. Fortunatamente, però, la Juventus Next Gen ha sfoggiato tutta la sua fragile inesperienza, spianando la strada alla rabbiosa reazione dei nerazzurri e al conseguente, rigenerante successo.
Il Latina ha vinto domenica grazie al carattere e allo spirito di gruppo, qualità troppe volte scomparse durante questa tormentata annata. Alla squadra vanno fatti i complimenti per la fame e la determinazione emerse nel finale di gara, così come il mister va elogiato per il coraggio delle scelte operate nel corso della ripresa.
Restano però degli aspetti poco rassicuranti. A partire da quel traumatico avvio di secondo tempo, nel quale le piccole “zebre” hanno letteralmente preso a pallate i pontini nonostante l’uomo in meno. Come trascurare, inoltre, le inquietanti voragini difensive concesse agli avversari e la totale sterilità di certi volenterosi ma inconcludenti componenti del reparto avanzato? Sarà per questo che il tecnico ha preferito inventarsi come (improbabile) seconda punta Ciko?
Le lacune ci sono tutte e la posizione di classifica le spiega in modo esauriente. Bisognerà saperci convivere in questa parte finale di stagione, provando a limitare i danni e continuando a fare affidamento sull’orgoglio e lo spirito di gruppo. La speranza è che tutto questo possa bastare, anche se il calendario non fa dormire sonni tranquilli: le due trasferte consecutive, a Sorrento e Crotone, ed il match interno con il Trapani non sembrano impegni troppo abbordabili.