Sabaudia, 2 agosto 2024 – Una storia lunga tredici edizioni che si rinnova, trasformandosi, dall’estate 2011. Diciassette spettacoli, attraverso 16 serate, lì dove il teatro incontra la natura hanno scritto il racconto di questa edizione 2024, tra complessità e leggerezza, sperimentazione e tradizione, amatorialità e professionalità. Sono state raccontate tante storie, anche oltre i margini di quanto già scritto finora, si è dato voce a coloro da cui spesso non ce la si aspetta, si è corrisposta un’esigenza – forse più d’una in un territorio così composito e complesso – di continuare a veicolare anche le cose più serie e complesse tramite eventi che rimangono all’insegna della leggerezza. E poi le tante sfumature dei sentimenti accarezzate che hanno consentito di ridere e sorridere, di stupirsi e di emozionarci. Tutto questo è Il Parco e la Commedia, rassegna da sempre promossa dalla Pro Loco Sabaudia, quest’anno in collaborazione con la Città di Sabaudia e il Parco nazionale del Circeo, e i patrocini di Regione Lazio, UILT – Unione italiana libero teatro e Confcommercio Lazio Sud.
Si appresta la conclusione, domenica 4 agosto, della XIII edizione e anche in questa estate, abbassate le luci in platea, ci si è ritrovati abbracciati anche da oltre 600 persone, con una partecipazione media giornaliera superiore ai 400 ospiti. Numeri importanti per un evento così poco ordinario che negli anni sta dando vita a un’esperienza straordinaria. «Siamo giunti alle battute conclusive – come nei saluti finali del presidente della Pro Loco Sabaudia Gennaro Di Leva – e anchequest’annoIl Parco e la Commedia ci ha regalato emozioni uniche. Un immenso pubblico, gli artisti, tutti i nostri partner che sposano il nostro progetto e i tanti volontari e tutte le professionalità che ruotano intorno alla rassegna sono compartecipi di questa edizione che ha fatto “13” in più di un senso. Una programmazione sempre improntata su una qualità distintiva, rappresentata anche dalle voci amatoriali e non solo da quelle del teatro professionale, da quelle realtà che esportano il nome di questo territorio ben oltre i suoi confini e poi quelle contaminazioni e quei continui cambi di ritmo che assecondano la magia del “nostro teatro”, dove le cose più vere e profonde accadono. Veder crescere di edizione in edizione questa rassegna è il regalo più grande, accompagnarla in questa evoluzione è un onore. Arrivederci al prossimo anno. Viva Il Parco e la Commedia!».
Ma la magia del Parco e la Commedia non si arresta e sabato 3 agosto, per il penultimo spettacolo in cartellone, si è pronti ad ascoltare un racconto intimo, pacato, di certo non scevro da un’intelligente e delicata ironia: protagonista della serata Lorenzo Marone, pluripremiato e prolifico scrittore che in poco più di un decennio ha conquistato i più importanti premi letterari venendo tradotto in 18 Paesi. Le sue pagine hanno ispirato film – La tenerezza di Gianni D’Amelio tratta da La tentazione di essere felici e La tristezza ha il sonno leggero – ma l’appuntamento con il teatro era in qualche modo annunciato proprio per la peculiarità della sua scrittura. Sul palco a cielo aperto del Parco e la Commedia presenta Generazione X. Monologo semiserio di un cinquantenne impreparato, un confronto divertente tra generazioni ed epoche, per “provare a capire tutti insieme se il mondo sta migliorando o peggiorando”. Il reading, senza eccessi nella voce ma scandito da un sostenuto ritmo recitativo, mira a scardinare gli stereotipi con cui semplicisticamente si riducono le diverse fasi della vita, i compartimenti stagni di cui spesso si rimane succubi e quelle etichette e cliché che allontano le generazioni facendo scadere opportunità. Una brillante carrellata di limiti e pregi “condivisi” tra giovani e meno giovani per un confronto che spesso porta alla luce le stesse dinamiche nelle diverse singolarità. «Capisci che stai invecchiando quando il tuo calciatore preferito ha meno anni di te. È una celeberrima frase di David Trueba, e ci spiega quanto sia complicato trovarsi un idolo a una certa età. Il processo di consapevolezza è molto lento, all’inizio non ti accorgi, non capisci che il tempo ti sta sfuggendo di mano, e che il tuo mondo, i tuoi riferimenti culturali, i tuoi idoli, sono già nel dimenticatoio, se non morti. Non lo capisci, e semmai continui a ripetere una vecchia battuta di Troisi, o di De Crescenzo, e però spesso l’interlocutore non ride, e non perché sia cambiata intanto la comicità (anche se), proprio perché può succedere che chi hai di fronte non sappia chi sia Troisi. Inizia piano, un giorno per volta, mentre sei impegnato in altro, con la vita che va a cento all’ora». Una lunga conversazione nella quale, tranquilli, non ascolterete mai la frase “Ai miei tempi”.
Dall’intima quanto brillante voce di Marone si passa, per i saluti finali domenica 4 sempre alle 21, al dialogo tra Enzo Casertano e Alessandra Merico. Dopo il grande successo di Game lover che sta attraversando tutta Italia e che l’anno scorso aveva fatto tappa al Parco e la Commedia, il duo presenta Io e Kate, alla regia di Casertano, da oltre trent’anni nei grandi teatri ma anche sul grande schermo, si affianca ancora una volta la poetica e delicata ironia dei testi di Alessandra Merico. Il connubio è ancora una volta esilarante ma con sfumature tanto brillanti quanto romantiche e poetiche che tratteggiano i contorni così attuali della convivenza tra mondo dei sentimenti e universo tecnologico. Di fondo un delicato omaggio ad Alberto Sordi e il suo Io e Caterina. Alberto è un architetto solitario e riservato intenzionato a vivere solo e a non dover rendere conto a nessuno finché non acquista per sbaglio un robot di nome Kate, cameriera elettronica che svolge le mansioni domestiche. All’inizio tutto sembra procedere bene, Kate soddisfa puntualmente i numerosi compiti, ma la situazione si complica, soprattutto quando il robot inizia ad apprendere il meccanismo delle relazioni umane attraverso la tv e gli sceneggiati televisivi. Alberto si trova ben presto di fronte a una macchina così raffinata da avere acquisito un’autonomia quasi totale dalla sua configurazione originale. Riuscirà questa complicata convivenza? «La drammaturgia è così improntata al rapporto tra l’uomo e la macchina – come nelle note degli autori – si sviluppa in un crescendo di situazioni che sembrano condurre l’uomo stesso alla follia, in questa sua perseveranza e ostinazione al mancato accoglimento delle occasioni, delle innovazioni, dello sviluppo di ciò che può essere il progredire della scienza e della tecnologia. Diversamente da come ci si aspetta sarà la macchina, il robot inizialmente programmato solo per compiere determinate funzioni manuali, a modificare il suo modo di essere e di sentire. Non è così che spesso finiscono i prodotti di una filmografia o narrazione che mette al centro le negatività delle rivoluzioni tecnologiche e informatiche: ma noi abbiamo voluto realizzare un messaggio di speranza, e riprendendo un po’ anche da quel racconto di Asimov, L’ultima domanda, nel quale si mostra il cammino che l’umanità e la tecnologia potrebbero svolgere insieme, in una evoluzione fatta di scomposizione del visibile in una struttura invisibile. Rivoluzione e follia possono dunque compenetrarsi, attenuandosi entrambi ma continuando la rotta per promuovere l’umanità come valore».
Tutti gli spettacoli saranno trasmessi anche in diretta sulla pagina Facebook de Il Parco e la Commedia. La manifestazione, come è stato fin dalla prima edizione, assicura la gratuità d’ingresso, grazie all’imprescindibile sostegno economico di attività produttive che rinnovano sempre in modo crescente il loro contributo e consentono di portare in scena sedici serate di teatro, dialogo e collaborazione.
Per ulteriori informazioni:
Claudia Borsari – 328 5919681 – claudiaborsari8@gmail.com