Latina, una città che si affaccia sul mare Tirreno e che, con i suoi scorci suggestivi e il fascino delle sue campagne, ha sempre cercato di ritagliarsi uno spazio di rilievo nel panorama nazionale. Tuttavia, oggi l’unico record di cui possiamo tristemente vantare è quello del bollino rosso per il meteo. Un bollino rosso che, stagione dopo stagione, segna sempre più frequentemente il calendario estivo della città.
Questo segnale, che indica il massimo livello di allerta per le condizioni meteorologiche avverse, è diventato una sorta di emblema non voluto di Latina. È come se la città si trovasse in una morsa climatica che non accenna a diminuire, con temperature estive che sfiorano e spesso superano i 40 gradi, lasciando i cittadini esausti e le infrastrutture al limite.
Ma il bollino rosso non è solo un avviso di caldo insopportabile. È anche il riflesso di una serie di questioni più profonde che la città non può più permettersi di ignorare. Il cambiamento climatico, che altrove viene percepito come un fenomeno globale e distante, a Latina si materializza sotto forma di estati sempre più torride e inverni sempre meno rigidi, con conseguenze devastanti per l’agricoltura, il turismo e la qualità della vita.
La realtà è che Latina, come molte altre città italiane, sta pagando il prezzo di mancanza di pianificazione territoriale e di scarsa attenzione all’ambiente. Le superfici impermeabili, le scarse aree verdi e la mancanza di un serio piano di gestione delle risorse idriche stanno aggravando la situazione, trasformando quello che una volta era un clima mediterraneo mite in un incubo soffocante.
Questo record di bollino rosso, dunque, non è qualcosa di cui andare fieri. Anzi, dovrebbe suonare come un campanello d’allarme per tutti: cittadini, amministratori, politici. È il momento di agire, di ripensare il modello di sviluppo della città, di investire in infrastrutture verdi, di promuovere una cultura della sostenibilità che metta al centro il benessere delle persone e dell’ambiente.
Latina non può e non deve essere solo la città del bollino rosso. Merita di essere ricordata per i suoi record positivi, per il suo patrimonio naturale, per la sua capacità di innovare e di adattarsi ai cambiamenti. Ma per farlo, serve una presa di coscienza collettiva e, soprattutto, un’azione concreta.
Solo così Latina potrà smettere di essere la città del caldo record e diventare, finalmente, un esempio di rinascita e di sostenibilità.