Gli appuntamenti fino al 24 luglio, de “Il Parco e la Commedia”

Redazione

Nella rassegna promossa dalla Pro Loco di Sabaudia: Giovanni Panozzo presenta il suo “Uno. Nessuno. Centomila”, la compagnia I SognAttori diretta da Gianni Iovine vive una storia di “Amici, vizi e fragilità”, mentre Gianmarco Cucciolla racconta il suo “Io sono matto”

Abbracciati da un immenso pubblico si riaccende la magia. Tutto sembra ricominciare esattamente da dove lo si aveva lasciato, come se stesse aspettando, ma la sorpresa è sempre immensa e ripaga delle ansie proprie di ogni nuovo inizio. Cinquecento, seicento persone, solo nella serata inaugurale, hanno dato il benvenuto alla XIII edizione de Il Parco e la Commedia, rassegna teatrale promossa dalla Pro Loco Sabaudia, in collaborazione con la Città di Sabaudia e il Parco Nazionale del Circeo, con i patrocini di Regione Lazio, Confcommercio Lazio Sud e UILT-Unione italiana libero teatro. Diciassette spettacoli attraverso sedici serate – dal 20 luglio al 4 agosto – tessono il racconto di un’avventura che si rinnova, trasformandosi, dal 2011, lì dove tutto è nato: la cavea del Centro visitatori nel cuore verde di Sabaudia, dove il teatro incontra la natura

E tra ritorni e qualche novità Il Parco e la Commedia continua a raccontare una storia oltre i margini di quanto già scritto e si incontra quella riflessione sull’identità tracciata come filo rosso del racconto della XIII edizione. Ed ecco che Pirandello – lunedì 22 alle 21 – fa irruzione attraverso una delle sue pagine più note nello spettacolo “Uno. Nessuno. Centomila” portatoin scena daGiovanni Pannozzo che ne cura anche l’adattamento e la regia insieme a Giorgia Piracci, per una produzione On Broadway. Il monologo che trae ispirazione da temi rappresentativi dell’opera pirandelliana e dell’omonimo romanzo, cambiando forma e ritmo, cercando non solo la riflessione ma anche il sorriso, racconta il percorso, apparentemente farneticante, di un uomo che sceglie di mettere in discussione la propria vita a partire da un dettaglio, un pretesto, minimo e insignificante. Chi o cosa ci definisce? È sufficiente un nome a rappresentarci? E cosa accade se non ci riconosciamo nella realtà altrui? Sono tutti quesiti a cui il protagonista cerca di dare risposta attraverso un’intensa ricerca di se stesso, della propria realtà, della propria identità. Ma quale sarà il prezzo da pagare, per essere liberamente se stessi? Le cento maschere della quotidianità rimangono alle spalle della ricerca di un sé autentico, vero e profondo, ma abbandonare i centomila, per cercare l’uno, a volte può significare fare i conti con il nessuno.

Dal monologo di Giovanni Pannozzo a quella storia di “Amici, vizi e fragilità” portata in scena, martedì 23, dalla compagnia I SognAttori diretta da Gianni Iovine. Una commedia agrodolce e mai così contemporanea, una storia di vizi e fragilità dalle quali forse nessuno è mai veramente al sicuro. Una serata tra amici di vecchia data si trasforma in un’improvvisata e giocosa seduta di gruppo che rivelerà, però, inaspettate questioni portando i suoi protagonisti a rivalutare la propria sfera esistenziale e di scelte. Un quadro singolare fatto di difficoltà comunicative e incapacità a comprendere le reali esigenze dell’atro, tutti segretamente infelici dietro una facciata di appagante felicità fino a quando… sarà un finale inaspettato a rivelarlo.

Cambio di scena e mercoledì 24 sarà la voce di Gianmarco Cucciolla a raccontare il suo “Io sono matto”, in un recital che lo vede protagonista, accompagnato dalle musiche curate da Giuseppe Tassi e la consulenza per il dialetto di Francesco De Prosperi, con la regia di Maurizio Faraoni e Margherita Adorisio, in una produzione Sipario7 e Poiesis. “Io sono matto” è un’ode alla libertà espressiva, un omaggio a Erasmo da Rotterdam che con il suo “Elogio della Follia” ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura umanistica, utilizzando l’ironia come strumento di critica e persuasione, in un’epoca in cui la libertà di espressione aveva un prezzo elevato. Il monologo attinge da quest’opera audace e dissacrante, imperniata di satira e umorismo, per presentare Feliciano da Circeo, un giullare dal fascino e dall’intelletto sorprendenti. Contrariamente all’immaginario collettivo che dipinge il buffone come deforme e privo di etica, lo spettacolo ci mostra come, nella realtà, molti giullari fossero figure colte, atletiche e influenti, capaci di permeare di sé la letteratura e la cultura del Medioevo. “Io Sono Matto”, attraverso una fusione di arte e narrazione, si propone di riscattare questa figura, presentandola in tutta la sua complessità e ricchezza. Un intreccio di canti, ballate e poesie di noti poeti medievali, che si fondono nella narrazione del saltimbanco e nelle melodie del musicista, parola e suono si uniscono per celebrare la figura del giullare come simbolo di resistenza culturale.

Tutti gli spettacoli, ad eccezione dell’appuntamento dedicato ai bambini, saranno trasmessi anche in diretta sulla pagina Facebook de Il Parco e la CommediaL’evento, come è stato fin dalla prima edizione, manterrà la gratuità d’ingresso, grazie all’imprescindibile sostegno economico di attività produttive che rinnovano sempre in modo crescente il loro contributo e consentono di portare in scena sedici serate di teatro, dialogo e collaborazione.

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