Al grande scrittore scomparso tre anni fa, l’orgoglio pontino Antonio Pennacchi, è dedicata una raccolta di eventi che porta il nome di una celebre raccolta di racconti: “Shaw 150. Storie di fabbrica e dintorni”
Venerdì 6 Settembre 2024 la piazzetta del Quartiere Nicolosi, in via Filippo Corridoni 78 a Latina, sarà il palcoscenico principe di una vera e propria rappresentazione letterale animata da questa celebre raccolta di racconti del maggiore scrittore dell’agro pontino.
All’evento parteciperanno Clemente Pernarella, Melania Maccaferri con le musiche eseguite dal vivo da Roberto D’Erme e Massimo Gentile.
Dalle 20:00 in Piazzetta Nicolosi ci saranno le associazioni locali per un “aperipanino”, un momento piacevole e di aggregazione per sostenere l’impegno per la riqualificazione sociale e culturale del quartiere.
Recita così Clemente Pernarella: «Tra le cose condivise con Antonio Pennacchi ci fu la scelta del titolo di questa raccolta di racconti. Inizialmente avrebbe dovuto chiamarsi solo “Storie di fabbrica e altri racconti”, poi venne fuori Shaw 150. A partire da Mammut, il primo romanzo di Pennacchi, compare questo nome affascinante e suggestivo. Shaw è il nome di una cosa, presumibilmente un macchinario, che viene utilizzato in fabbrica. Ma cos’è lo Shaw, a cosa serve, come funziona, quando Pennacchi dice: “mentre era sullo Shaw” cosa intende, com’è il luogo di cui parla. Ecco per me lo Shaw ha sempre rappresentato un mistero, una cosa sconosciuta di un mondo altrettanto sconosciuto che in Pennacchi diviene mitologico».
Ed ancora: “In quel luogo però dove strani elementi chimici si “mescolano” dopo essere stati liquefatti e dosati in percentuali che devono essere perfette c’è qualcuno che raccoglie le parole dette, che ferma i personaggi incontrati, che usa le storie, le ‘mescola’ e produce un lungo cavo fatto per contenere, per proteggere e per legare attraverso la favola tanta gente arrivata in quella fabbrica ed in questa terra da tante parti diverse, lontane e sparse sul pianeta.
Entrare nei racconti di Pennacchi è come entrare nella sala macchine di una nave o nel laboratorio di un orafo o di un fornaio, avere accesso al luogo senza il quale non esisterebbe nulla”.
“Ogni racconto rappresenterebbe un punto di partenza per un’opera più vasta e spesso è Pennacchi stesso ad avvertire che alcuni dei materiali sono stati utilizzati o sarebbero stati, o avrebbero dovuto essere utilizzati per costruire altri edifici letterari.
Costruzioni che hanno visto la luce a volte e a volte invece sono rimasti lì, all’ombra dello Shaw. La musica, in particolare la canzone, come in tutta l’opera di Pennacchi, lungi dall’essere sfondo o accompagnamento è elemento della “mescola”, arriva da una radiolina, viene canticchiata da qualcuno, ritorna in mente all’improvviso mentre si lavora o si passeggia e quando arriva ferma il tempo, rende eterno l’istante in un momento che non è più presente o passato, non ha più una dimensione fisica, è un tempo mentale, una fotografia impressa sulla lastra della memoria destinata a durare e parlare per sempre”.
Un evento di grande impatto letterale e culturale a cui non si potrà mancare!