La Torre Idrica di Pontinia suggestiva location per le riprese della serie Amazon “Citadel: Diana”

Domenico Ippoliti

Finale di stagione ambientato fuori e dentro l’ex acquedotto progettato da Frezzotti nel 1934, ora aperto al pubblico.

Su Amazon Prime sta riscuotendo successo una serie tv dal titolo “Citadel: Diana”, una spy story che ha per protagonista l’agente 308 Diana Cavalieri, magistralmente interpretata da Matilda De Angelis. Il finale di stagione è ambientato in un’imponente torre di Milano, nel 2030. L’edificio è valorizzato a dovere dal direttore della fotografia, Diego Dussuel Erazo. Lo sfondo di quel set, a dire il vero, ha qualcosa di molto familiare: è la Torre Idrica di Pontinia, altro che Milano!

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Il saggista Antonio Rossi: “La Torre ammalia la scenografia seducendo lo spettatore, splendidi anche gli interni filmati nell’ultimo episodio”

Come rilevato dal saggista Antonio Rossi, delegato alla Cultura della Pro Loco del posto, “l’iconico e storico acquedotto di Pontinia non è solo una quinta, ma per via della sua vecchia funzione è proprio al centro dell’epilogo della spy story. La Torre Idrica ammalia la scenografia per via della sua posizione ruotata rispetto agli assi viari che la raggiungono, seducendo lo spettatore. Sulla facciata dell’ex acquedotto, proprio all’altezza della cisterna dell’acqua, è stata realizzata la scritta “Torre idrica n. 14” per le esigenze narrative del finale della season premiere. Il dettaglio che non sfugge è che il carattere tipografico utilizzato ricorda proprio quelli dell’epoca in cui fu fondata Pontinia nel 1934. Anche parte degli interni sono stati filmati: si riconoscono le opere murarie in pietra di tufo e mattoni e parte delle scalette di servizio interne in cemento come anche le griglie del pavimento, mentre altri dettagli sono stati schermati con pannelli per esigenze scenografiche”.

La splendida creazione progettata 90 anni fa dall’architetto Oriolo Frezzotti, e rimessa a nuovo nel 2016, è oggi accessibile al pubblico fino alla sua terrazza panoramica, servita da un moderno ascensore.

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Anni fa nella redazione de "La Piazza", un signore distinto dal fare cordiale mi disse: "Ippò, tu scrivi bene. Però non parlare solo di sport!" Quel signore si chiamava Antonio Pennacchi. Da quel giorno provo a dargli retta. Forse.
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