Comune di Sabaudia impegnato a fornire agli immigrati strumenti per inserirsi e per difendersi dai soprusi.
C’è un dato di fatto che caratterizza la presenza della comunità indiana nel territorio pontino. Consiste nell’incapacità o impossibilità degli immigrati ad aprirsi verso il mondo che li ha accolti. Per esperienza diretta possiamo assicurare che gli indiani, e più in generale gli asiatici, tendono a frequentare esclusivamente i loro negozi e i loro luoghi di aggregazione, rivelandosi il più delle volte una realtà lontana ed estranea rispetto agli “autoctoni”. I motivi sono i più disparati e rischieremmo di addentrarci in un lungo discorso di carattere sociologico e non solo: potremmo parlare di limiti nella mentalità e nella cultura, sia di chi accoglie che di chi è accolto, o più semplicemente di difficoltà pratiche e quotidiane che complicano i propositi di convivenza e integrazione. Il guaio principale è comunque uno solo e riguarda la lingua: se gli “ospiti” non conoscono l’italiano non familiarizzano e non condividono, così come non possono difendersi da soprusi e ingiustizie. A tal proposito, però, c’è qualcuno che si sta adoperando per ridurre tali ostacoli. E’ il Comune di Sabaudia, già mobilitatosi lo scorso anno con la sottoscrizione di un accordo con la Comunità Sikh e l’Ambasciata della Repubblica indiana. Accordo mirato a favorire l’inclusione delle famiglie indiane che operano nel territorio della Città delle dune.
Nell’ambito di tale intesa, l’assessore alla Pubblica Istruzione e Servizi Sociali, Pia Schintu, ha firmato un protocollo d’Intesa tra il Settore VII – Servizi al Cittadino e Welfare del Comune e il Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti di Latina, rappresentato dalla dirigente scolastica Viviana Bombonati.
I corsi inizieranno a metà novembre nei locali dell’ex scuola elementare
Un legame, quello con il Cpia, fortemente sostenuto dalla ricercatrice Annamaria Laudini, che, a titolo personale, ha dedicato tempo e impegno per portare avanti le esigenze della comunità indiana di Bella Farnia.
L’ente ha messo a disposizione i locali della ex scuola elementare di Bella Farnia, destinati ad ospitare i corsi che inizieranno nella prima metà di novembre e saranno completamente gratuiti. Il Cpia si occuperà dell’attivazione dei corsi di italiano agli stranieri tramite il Progetto Prils, finanziato dai fondi FAMI 2021-2027.
Nel presentare l’iniziativa, l’assessore Schintu ha puntato l’attenzione soprattutto sulla necessità di fornire agli ospiti degli strumenti contro ogni forma di prevaricazione: “Come Amministrazione stiamo lavorando molto per contrastare i fenomeni di ogni forma di sfruttamento anche attraverso una maggiore padronanza della lingua. Il nostro impegno all’alfabetizzazione dei migranti, in particolare delle donne, è finalizzato non solo a favorire l’inclusione, ma anche a fornire loro strumenti di prevenzione ai fenomeni dell’illegalità. Conoscere meglio la lingua italiana può aiutarli ad evitare situazioni spiacevoli”.