All’ex Cinema Tirreno l’evento organizzato da Massimo Sai con la presentazione del libro di Gianluca Atlante e gli interventi di Mario Somma, Andrea Chiarato e della moglie della stella della Lazio.
Una sala gremita ha accolto ieri l’evento organizzato dallo Sporting Latina e dal suo presidente Massimo Sai dal titolo “Nascerà un altro D’Amico a Latina?”. L’appuntamento, svoltosi presso l’ex Cinema Tirreno, presso la Parrocchia dell’Immacolata, era incentrato sul ricordo di un campione del calcio latinense doc, Vincenzo D’Amico. A tal proposito ha presentato il libro dedicato alla stella della Lazio, dal titolo “Volevo giocare nella Lazio”(edito da Lab Dfg) il giornalista di Latina Oggi Gianluca Atlante, intrattenutosi con i tanti ragazzi presenti per raccontare aneddoti e segreti di un indimenticato protagonista rimasto sempre molto legato alle sue origini.

Ha parlato di D’Amico anche il “collega opinionista” Mario Somma, noto allenatore ed ex calciatore, nonché commentatore Rai molte volte affiancato proprio al suo amico e conterraneo. Somma ha parlato delle formidabili qualità tecniche di un talento divenuto campione d’Italia a 19 anni, ma si è anche soffermato sulle sue capacità di “seconda voce” al fianco del telecronisti. Delle importanti riflessioni, anche sull’impiantistica e sulla situazione dello sport in città, sono arrivate dall’assessore Andrea Chiarato, sempre vicino ad iniziative del genere. Si sono vissute poi grandi emozioni con il saluto di Simona Palombo, moglie di Vincenzo, presente insieme al fratello Rosario. Di D’Amico si è parlato dei primi calci al pallone all’oratorio salesiano (anche insieme ad un certo Bruno Conti), si è parlato degli screzi con Bearzot che gli costarono la Nazionale, dell’immensa generosità e della grande passione per il calcio che lo accompagnarono passo dopo passo. Valori da trasmettere alle nuove generazioni e ai tanti ragazzi dello Sporting intervenuti con domande e osservazioni. Tra di loro potrà sicuramente nascere qualche nuovo giocatore importante. Di D’Amico, però, ne resterà solo uno, irraggiungibile.