Una ricetta dimenticata per contenere gli incendi: il fuoco prescritto

Domenico Ippoliti

Due associazioni del Sud Pontino indicano un rimedio e avvertono sulle conseguenze dell’uso dei canadair, con l’acqua di mare disastrosa per la vegetazione.   

Sembra un inesorabile ritornello, tristemente ricorrente in tutti i mesi estivi. Sul territorio pontino le temperature si alzano così come le fiamme, che sistematicamente divorano decine di ettari di bosco e macchia mediterranea. Nei giorni scorsi un incendio ha devastato la vegetazione in località Ceriara, a Priverno. Prima ancora un rogo ha minacciato perfino le abitazioni tra la Q4 e viale Kennedy, a Latina. Senza parlare del Sud Pontino, regolarmente divorato da roghi di origine tutta da verificare, pur essendo il dolo la prima ipotesi. Proprio dalla parte meridionale della provincia arriva però un appello che suona come una contraddizione: serve il cosiddetto fuoco prescritto! Senza dimenticare che i canadair completano la distruzione lanciando acqua di mare!

Lo dicono in una nota le associazioni “Comunità Lazio Meridionale ed Isole Pontine e “Incontri & Confronti”, all’indomani dell’ennesimo inferno di fuoco che ha colpito colline e montagne tra Itri, Formia e Spigno Saturnia.

“(…)L’impiego di ben due aerei Canadair, di un elicottero AIB e di varie squadre a terra con materiale e attrezzature produce un danno ambientale notevole poiché, oltre alla distruzione di alberi, l’acqua di mare utilizzata, secca tutto. Tutto ciò, con i cambiamenti climatici ormai avanzati e ricorrenti, è una cosa che non possiamo più permetterci.  Oggi avremmo bisogno di una massa arborea ancora più diffusa per ridurre la CO2 e aumentare l’ossigeno e la frescura”.

“Non abbiamo più tempo e se non affrontiamo con serietà e costanza questo tema, finirà molto male. Negli anni scorsi le Amministrazioni di Itri, Formia, Spigno, Minturno, la Regione Lazio e il Parco degli Aurunci, Protezione Civile e Carabinieri Forestali, giunsero ad un risultato importante: l’approvazione (a Formia) di una delibera comunale d’indirizzo per il contrasto agli incendi e l’adozione di una norma regionale per l’utilizzo del cosiddetto fuoco prescritto. Questo costituisce una tecnica per prevenire gli incendi boschivi, che usa il fuoco per consumare, in modo scientifico, gli elementi più infiammabili del bosco. Si tratta quindi di sottrarre combustibile al bosco e ai versanti, senza alterare i processi ecologici. Purtroppo a quella fase ne è seguita un’altra di sostanziale stallo. Quelle amministrazioni hanno abbandonato di fatto il programma da loro stesse approvato.  Tuttavia è da lì che bisogna ripartire!”

Bruciando gli elementi più infiammabili del bosco si sottrae combustibile senza alterare i processi ecologici

Le associazioni hanno formulato quindi le loro proposte, relative ai loro territori di competenza ma perfettamente applicabili in altri contesti: “Riprendere il Piano di Gestione Agro Forestale del Comune di Formia e aggiornarlo, tenuto conto che quello adottato nel 2016 è rimasto, nei fatti, sulla carta e non è mai stato approvato dalla Regione; pianificare la costruzione d’invasi per conservare l’acqua dolce, utile per gli allevamenti e per le operazioni antincendio; praticare il fuoco prescritto”.

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Anni fa nella redazione de "La Piazza", un signore distinto dal fare cordiale mi disse: "Ippò, tu scrivi bene. Però non parlare solo di sport!" Quel signore si chiamava Antonio Pennacchi. Da quel giorno provo a dargli retta. Forse.
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