Latina: per 30 anni la gestione degli spazi pubblici a La Sapienza. Il problema anche a monte, senza una progettualità economicamente sostenibile.

Fabio Fanelli

Il Comune di Latina è al centro di un acceso dibattito riguardo la gestione degli spazi pubblici, con particolare attenzione ai due spazi (ex Garage Ruspi ed ex Banca d’Italia) lasciati all’Università La Sapienza per trent’anni. Questa decisione ha suscitato critiche per la sua presunta mancanza di visione strategica e per la sottrazione di risorse preziose alla comunità giovanile locale.

Sebbene l’iniziativa possa essere stata motivata dall’intento di favorire l’istruzione superiore e la ricerca, questa scelta viene vista sempre più come un’occasione mancata per la Città.

Il problema potrebbe essere anche a monte, quando un Comune si imbarca in progetti di riqualificazione di spazi pubblici, è essenziale considerare non solo la trasformazione fisica degli spazi, ma anche la gestione e la sostenibilità finanziaria a lungo termine. Questo approccio olistico assicura che le risorse pubbliche siano utilizzate in modo efficace e che i benefici della riqualificazione siano duraturi per la comunità.

Uno degli aspetti fondamentali nella pianificazione di un progetto di riqualificazione è avere una chiara visione dell’utilizzo futuro dello spazio. Spesso, i Comuni acquistano terreni o edifici con l’intento di trasformarli in spazi pubblici utili, come parchi, centri culturali o strutture sportive. Tuttavia, è cruciale avere fin dall’inizio un piano dettagliato su come questi spazi saranno utilizzati. Senza una chiara destinazione d’uso, c’è il rischio che lo spazio non risponda alle reali necessità della comunità, diventando così un onere piuttosto che una risorsa.

La gestione degli spazi pubblici riqualificati richiede un’attenta pianificazione finanziaria. Oltre ai costi iniziali di ristrutturazione, i Comuni devono prevedere le spese di manutenzione e gestione ordinaria e straordinaria. Un progetto sostenibile finanziariamente è quello che prevede un piano di gestione a lungo termine, con risorse allocate per la manutenzione continua. Questo può includere la creazione di fondi di riserva, la ricerca di partenariati pubblico-privato, o l’introduzione di tariffe di utilizzo per alcuni servizi, in modo da garantire che lo spazio possa auto-sostenersi nel tempo.

Un altro aspetto cruciale è il coinvolgimento della comunità nel processo decisionale. Coinvolgere i cittadini non solo nella fase di progettazione, ma anche in quella di gestione, può portare a una maggiore responsabilizzazione e cura degli spazi pubblici. La trasparenza nella gestione finanziaria e nei processi decisionali è altrettanto importante per costruire fiducia e garantire che le risorse pubbliche siano utilizzate in modo efficace.

In definitiva, per garantire il successo dei progetti di riqualificazione urbana, i Comuni devono adottare un approccio integrato che consideri non solo la trasformazione fisica degli spazi, ma anche la loro gestione sostenibile nel tempo. Una chiara visione d’uso, una gestione finanziaria attenta e il coinvolgimento attivo della comunità sono elementi chiave per creare spazi pubblici che siano veramente utili e duraturi. In questo modo, gli investimenti iniziali si trasformeranno in benefici tangibili e continui per la comunità, migliorando la qualità della vita urbana.

Molti cittadini e associazioni locali sostengono che questi spazi avrebbero potuto essere utilizzati in modo più efficace per la collettività, in particolare per i giovani. In una città che soffre di una cronica mancanza di luoghi di aggregazione culturale e ricreativa, la gestione di questi spazi rappresenta un fallimento delle politiche pubbliche.

Mancanza di Spazi Culturali e Ricreativi: La città di Latina ha pochi spazi dedicati alla cultura e alla socializzazione. Teatri, biblioteche, centri culturali e sportivi sono insufficienti rispetto alla domanda dei cittadini, soprattutto dei giovani.

Opportunità Sprecate: La destinazione di questi spazi all’Università ha privato i giovani di Latina di opportunità di aggregazione, formazione non accademica e svago. In un’epoca in cui il benessere giovanile è fondamentale, questa decisione appare miope.

Critiche alla Gestione Amministrativa: Gli amministratori locali sono stati accusati di non aver saputo valorizzare il patrimonio cittadino a beneficio della comunità. Invece di creare poli di attrazione culturale e sociale, hanno preferito una soluzione che ha favorito un ente esterno.

Le Esigenze dei Giovani di Latina

I giovani di Latina, come quelli di molte altre città italiane, esprimono un forte bisogno di luoghi dove poter crescere, imparare e socializzare. Spazi culturali, aree sportive, centri di aggregazione giovanile e laboratori creativi sono essenziali per promuovere il benessere e lo sviluppo della comunità.

Centri di Aggregazione: Luoghi dove i giovani possono incontrarsi, discutere e organizzare eventi. Questi spazi sono fondamentali per lo sviluppo del senso di comunità e per la prevenzione di fenomeni di marginalizzazione sociale.

Aree per Attività Culturali: Teatri, cinema, biblioteche e sale espositive sono cruciali per stimolare la creatività e l’interesse culturale. Offrono anche opportunità di formazione e crescita personale.

Impianti Sportivi e Ricreativi: Gli spazi dedicati allo sport e al tempo libero sono essenziali per promuovere uno stile di vita sano e attivo. Favoriscono anche l’integrazione sociale e il rispetto reciproco.

La decisione del Comune di Latina di lasciare per trent’anni due spazi all’Università La Sapienza, invece di metterli a disposizione della collettività, solleva serie questioni su priorità e visione strategica. È necessario un ripensamento delle politiche urbane per garantire che le risorse pubbliche siano utilizzate per il massimo beneficio della comunità, in particolare delle generazioni future. Solo attraverso una gestione oculata e inclusiva degli spazi pubblici Latina potrà veramente rispondere alle esigenze dei suoi cittadini e promuovere un ambiente urbano vivace e dinamico.

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